#2RR

Un concerto, o un tour intero


Daniele Contardo Contador

2 RUOTE DI RESISTENZA nasce dall’esperienza vissuta nel Carro di Tespi della Commedia dell’Arte pregoldoniana.
Il viaggio è già parte dello spettacolo. Il mezzo scelto è spettacolo!
Nel carro erano i cavalli, ora è il cavallo d’acciaio. Già quattro volte la velocità: da 5 a 20 Km/h!

2 Ruote di Resistenza - disegno di Annalisa Previte
Disegno di Annalisa Previte

Ingredienti: un giullare, una bicicletta, un organetto a 12 bassi.
Non serve altro.
Alla faccia dell’impatto zero!

Non è solo un concerto, è uno spettacolo.
Il cantastorie (in piemontese, guarda caso, contador), si trasforma in giullare completo, si immerge anche corporalmente nella narrazione, che prende forma dall’ambiente, dalla strada fatta e da fare.
È certamente uno spettacolo combat.
Una sfida, un’accusa, un atto d’amore.
Le montagne, le coste, il territorio stesso dello Stivale, tornano ad essere minacciosi, come quando il villico temeva il fulmine?
Ogni singola pioggia è diventata una minaccia di inondazione, ogni nevicata una potenziale catastrofe?
Il giullare rivendica il suo ruolo di sciamano e legge, riscrive, tramanda le mille storie contenute in un torrente, una manciata di terra, una cadenza dialettale, un passo di montagna e un passo di danza.

Sceglie di adottare come unico strumento d’accompagnamento l’organetto diatonico, strumento-ponte tra la tradizione popolare e la libertà di interpretazione, strumento “tascabile”, di range limitato ma dalle imprevedibili potenzialità espressive, usato in mezzo mondo in mille modi diversi, capace di evocare mille pianeti musicali.

E adotta come unico mezzo di trasporto la bicicletta, tutt’al più il treno, l’unico abilitato a trasportarla, il glorioso e bistrattato Regionale.

O semmai si va a piedi! Ci si aggrega a una carovana, a un pedibus. E dal viaggio nasceranno le storie.

In questo modo lo spettacolo, l’esplorazione, inizia già dal viaggio.
E il giullare si può fare catalizzatore di esperienze, di comunità locali, di musica e di attivismo.

Woody Guthrie, bardo dell’America della Depressione dedito ai viaggi in treno (merci) (a bassa velocità, se no vi voglio vedere!), diceva “Folksong is big if the labor is big“: la canzone popolare è forte se il movimento operaio (e anche studentesco, perché no?) e’ forte.
Tutte le volte che il popolo ha rivendicato i suoi diritti ne è risultata la musica più viva e duratura, che ha influenzato le generazioni a venire, anche sul profilo strettamente musicale.
Con marcio dispetto di squadristi e oscurantisti di ogni colore e bandiera.

La prima edizione di 2 Ruote di Resistenza si e’ tenuta dal 24 Aprile al 9 Maggio 2008, da Venaus a Cinisi passando per il Mugello sfregiato dai cantieri TAV.

Nel 2009 è confluita nella carovana antimafia di Onda Libera a fianco di Libera e dei Modena City Ramblers.

Nel 2010 si è materializzata, da Torino a Barcellona, nella Nave a Pedali, preludio a Lo Sbarco – La Nave dei Diritti.
E nella CicloPoEtica Torino-Venezia lungo il fiume Po.

Nel 2012, 2013, 2014 e 2015 è stata la volta della BiciNuragica. Quattro volte, tutta la Sardegna, da Cagliari a Olbia.

Sempre nel 2014 è stata la volta del grande viaggio #2RR – Alla ricerca del popolo che manca: tre mesi, dalla Valsusa alla Calabria e ritorno, documentato nel sito bikepartisans.org.

Canto que ha sido valiente/ siempre sera canción nueva.
(Un canto che sia stato coraggioso sarà sempre canzone nuova – Victor Jara)

Canti, musiche e storie di coraggio.
In tante lingue e tanti linguaggi musicali.
Tutto per diatonic solo!
Satira e sberleffo.
Non è uno spettacolo per signorine  😉

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