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Daniele Contardo, photo by Marco Donatiello
Daniele Contardo, photo by Marco Donatiello

Musicista polistrumentista (suona fisarmonica, organetto diatonico, chitarre e strumenti a corda antichi, flauti diritti, percussioni mediterranee…), attore, cantore, contador e moderno trovatore, studioso e didatta, predilige le definizioni di giullare e di suonicista randagio per rimarcare la poliedricità e le radici popolari della sua attività artistica, che da sempre si svolge sul doppio binario della performance musicale e teatrale e della didattica.

In entrambe il rigore “giornalistico” nella documentazione e nella ricerca si unisce a una forte carica comunicativa popolare, figlia delle tecniche del giullare e della Commedia dell’Arte, che è stata apprezzata sia nei contesti storici/folkloristici più filologicamente ricercati che sui più grandi palchi rock d’Europa.

Si interessa alla musica e al canto popolare fin dalla più tenera età seguendo il padre nei suoi spettacoli con i Cantambanchi, gruppo torinese protagonista della stagione del Folk Revival anni ’70.

Dopo le prime esperienze come street performer, anche negli Stati Uniti, fonda gli ABESIBÉ – suoniciSTi RAnDAgi, che nel corso di un decennio si mettono in luce come un fertile laboratorio artistico focalizzato sulle arti popolari quali la Commedia dell’Arte, il teatro medievale e le tecniche del giullare. Gli eventi e spettacoli si alternano a una fitta attività didattica, per cui lo street performer si trasforma in giullare completo, in possesso di svariate tecniche teatrali unite a una cultura musicale onnivora che spazia dalla musica antica alle più diverse musiche del mondo.

Parallelamente diventa giornalista pubblicista collaborando per riviste specializzate (Fare Musica, Il Mucchio Selvaggio, Cous Cous) e per radio quali Radio Flash (Popolare Network) e Radio BlackOut (l’edizione torinese di Repubblica definirà il programma Radio Randagi “Un piccolo mito nei circuiti alternativi torinesi”).

L’esperienza degli Abesibé culmina e si conclude nell’eccezionale progetto pluriennale di Commedia dell’Arte pregoldoniana La Terra tra l’Acqua e il Fuoco in cui la Compagnia mette in scena canovacci cinquecenteschi di Commedia dell’Arte su un teatro che è un carro tirato da due cavalle e costruito in seguito ad attenti studi scenotecnici.

Questa esperienza sarà fondamentale nella costruzione di una nuova figura di giullare del XXI secolo, un contador che passa dai cavalli del carro al cavallo d’acciaio, la bicicletta, sempre all’insegna della velocità d’uomo e dell‘impatto zero.

Inizia una serie di collaborazioni con molteplici realtà artistiche e culturali tra cui il celebre gruppo musicale Modena City Ramblers.

In qualità di polistrumentista e consulente per le musiche popolari e partigiane incide con il gruppo gli album Viva la Vida, Muera la Muerte! e Appunti Partigiani (entrambi Disco d’Oro e Top10 italiana) e per due anni porta in dote la sua trascinante presenza scenica nel corso delle relative tournées italiane ed europee (circa 200 concerti con eccezionale concorso di pubblico) e in iniziative sociali e culturali quali Un Treno Per Auschwitz e Acqua per la Pace nei Territori Occupati di Palestina.

Recentissime le partecipazioni agli album Niente di nuovo sul fronte occidentale (2013) e Battaglione Alleato (2012), per cui compone ed incide (come FryDa) il brano Nozze Partigiane mentre nel 2009 con Libera partecipa a Onda Libera, Carovana della Legalità nei territori confiscati alle mafie, in qualità di giullare, maestro di cerimonie e strumentista. E di… testimonial.

Laureato con lode in Lingue e Letterature Straniere all’Università di Torino con la tesi di Teatro di ricerca Giancarlo Perempruner e la cultura ludica, dedicata a una figura fondamentale della ricerca sulla musica ed il teatro popolare. Parla inglese, francese e tedesco.

Tra i molteplici progetti musicali che anima si segnalano: il funambolico duo FryDa, l’Alleanza Folk internazionale Narrow Men in collaborazione con il cantautore londinese Jason McNiff e con Davide Morandi e Francesco Moneti (MCR), il quartetto di folk al fulmicotone PANeROSE e la banda di ottoni di ispirazione balcanica Bandragola, travolgente protagonista e simbolo di una Torino poco “sistema”.

Molteplici le collaborazioni con compagnie teatrali di ricerca e d’impegno, scuole, ecomusei, biblioteche e realtà sociali e culturali per stages, workshops, seminari, laboratori, eventi e reading musicali di poesia e letteratura, sia come consulente che come strumentista.

La scommessa più recente di questo giullare del XXI secolo è lo spettacolo 2 Ruote di Resistenza, in cui ribadisce il contatto stretto con il territorio e l’approccio radicale e non ortodosso con la materia teatrale già sperimentato nel carro di Tespi della Commedia dell’Arte: il nuovo cavallo è oggi quello d’acciaio, la bicicletta, in un nuovo confronto estremo con il pubblico e con il territorio.

À suivre…

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